Rischio Asfissia
L’idrogeno non è percepibile dai sensi umani in quanto è un gas inodore, incolore, insapore, ne consegue che è difficile individuare eventuali fughe. Se disperso in ambienti chiusi può dare origine ad atmosfere sotto-ossigenate con rischio di asfissia per le persone.
Rischio Incendio ed Esplosione
Classificato come “estremamente infiammabile” dalla normativa sulle sostanze e i preparati pericolosi, l’idrogeno è un elemento altamente infiammabile che può dare origine ad incendi. Il rischio di esplosioni si può verificare solo in ambienti chiusi, non adeguatamente ventilati. Purtroppo, l’idrogeno è molto più leggero dell’aria e in caso di fughe tenderà a stratificarsi nelle zone alte di un locale dove possono essere presenti pericolose sorgenti di innesco come lampade ad incandescenza.
Idrogeno, Mobilità e Sicurezza
L’idrogeno è molto reattivo. Reagisce facilmente con l’ossigeno formando acqua e liberando energia ma, nella mobilità, non comporta un maggior rischio rispetto ai derivati del petrolio (benzina, diesel, GPL) e al metano.
L’impiego del gas nei motori per autotrazione non rappresenta particolari pericoli. Di conseguenza, non esistono particolari norme di sicurezza se non quelle che valgono per tutti i gas infiammabili. E’ dimostrato, infatti, che, nel caso di incidenti, i combustibili liquidi, come la benzina, determinano spesso una rapida espansione dell’incendio sul luogo dell’incidente con il rischio di causare la perdita di molte vite umane. Al contrario, l’idrogeno tende a disperdersi rapidamente verso alto limitando i rischi.
Quando, però, l’idrogeno si libera in ambienti chiusi, come autorimesse e tunnel, esiste un serio pericolo di esplosione. E in questi casi che si deve provvedere ad una adeguata ventilazione e all’impiego di efficaci dispositivi di sicurezza.